Il ruolo di Arcart srl nell’edilizia privata: come essere sostenibili
Negli ultimi anni il settore dell’Edilizia Privata è stato in rapida e continua evoluzione: le nuove sfide proposte hanno riguardato soprattutto il concetto di sostenibilità, sempre più richiesta e necessaria. Una sfida nel presente per un futuro migliore.
Il personale delle imprese di restauro, consolidamento murario e risanamento strutturale, infatti, si trova a dover affrontare la stesura di progetti di restauro architettonico o di edilizia privata che includano il concetto di rispetto ambientale e benessere della persona: Arcart srl, impresa di restauro vicentina e consolidamento di strutture, si occupa anche di restauro architettonico e monumentale, di analisi di materiali di restauro e di interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e programmata nel campo dell’edilizia privata.
Arcart, che ha anche curato il restauro delle facciate e degli elementi architettonici di Borgo Santa Lucia,- durante le operazioni sono state utilizzate tecniche di lavoro a basso impatto ambientale. I lavori hanno rispettato i CAM (Criteri Ambientali Minimi), criteri che vanno di pari passo con la certificazione ISO 14001 del 2015, che prevede l’acquisizione di una struttura gestionale da parte dell’azienda che permetta l‘integrazione di pratiche sostenibili al fine di proteggere l’ambiente, prevenire l’inquinamento e ridurre energia e risorse- è quindi a stretto contatto con il tema dell’edilizia sostenibile e si impegna infatti ad applicare in ogni ristrutturazione totale o parziale di edifici residenziali un approccio green al cantiere, garantendone un miglioramento della qualità e puntando alla riduzione del consumo di energia e di emissioni inquinanti.
In che modo? Per costruire o ristrutturare un edificio residenziale sostenibile i piani di lavoro devono soddisfare determinati requisiti:
- gli edifici residenziali devono essere progettati, realizzati e gestiti secondo determinati criteri di compatibilità ambientale e di sviluppo sostenibile;
- gli edifici residenziali devono essere concepiti e realizzati in maniera tale da garantire il benessere e la salute degli occupanti;
- le imprese di restauro e le società edili devono tutelare l’identità storica degli agglomerati urbani e favorire il mantenimento dei caratteri storici e culturali;
- le imprese di restauro e le società edili devono promuovere sistemi edilizi a costi contenuti in riferimento al ciclo di vita dell’edificio, anche attraverso l’utilizzo di metodologie innovative e/o sperimentali;
- Arcart srl e le imprese di restauro di beni culturali devono adottare soluzioni progettuali, costruttive ed impiantistiche che contengano le dispersioni energetiche e mantengano alti gli standard di efficienza;
- è necessario che le società edili eseguano un’analisi preliminare di tutte le diverse parti dell’immobile, come struttura, pareti, sostenibilità della materia prima utilizzata ed idoneità del cantiere stesso.
Le strutture pubbliche e private italiane hanno l’età media più alta d’Europa: nel 2021 si contava circa il 40% di immobili costruiti prima del 1974. Tra questi si individuano il 75% degli edifici residenziali, circa una scuola su tre ed oltre il 60% degli ospedali del nostro Paese. L’anzianità del patrimonio immobiliare italiano è causa di una scarsa efficienza energetica: più di metà degli edifici residenziali, circa un ospedale ed una scuola su cinque, sono infatti di classe F o G. Questo significa che ciascuna struttura, al metro quadro, emette circa 5 volte in più di CO2 rispetto a un edificio di classe A.
La possibilità di utilizzare soluzioni in linea con gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU permetterà al settore delle costruzioni, dell’edilizia privata ed alle imprese di restauro architettonico di ridurre la propria impronta di carbonio e di costruire edifici residenziali ed infrastrutture in un’ottica di circolarità e sostenibilità. Le attività di riciclo e recupero avviate negli ultimi anni hanno permesso, ad esempio, di re-immettere nel sistema economico l’83% dei rifiuti speciali prodotti nel nostro Paese, contro l’81% della Germania, il 71% della Francia ed una media europea del 53%.
Data la complessità di quest’approccio progettuale, tuttavia, il settore dell’edilizia privata ha da tempo manifestato l’esigenza di avere a disposizione strumenti di supporto alla pianificazione e valutazione ambientale degli edifici: pianificare oggi il nostro domani in maniera sostenibile è possibile.