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Arcart Srl riporta alla luce un pezzo d’arte dimenticato

Arcart, impresa di restauro di beni culturali, edilizia privata e consolidamento murario ha da poco concluso un intervento di restauro artistico e risanamento conservativo dell’apparato pittorico a Firenze, presso la Chiesa di Santa Maria Regina Coeli, che si trova all’interno del complesso del Conservatorio delle Mantellate.

 

Alla base dell’intervento di consolidamento e restauro vi è stata un’importante fase di diagnostica ed analisi dei materiali, supportata da un’accurata documentazione fotografica, che ha portato i restauratori di Arcart ad operare diversamente nella zona absidale rispetto alla zona dell’aula.

 

Effettuata una raccolta di campioni per rilevare la presenza di sali all’interno degli intonaci ed una verifica tramite noccatura manuale per confermare lo stato di conservazione degli stessi, sono poi stati eseguiti test di pulitura, i risultati delle indagini sono stati sottoposti all’Ispettrice della Soprintendenza, per individuare i metodi di intervento più idoneo. Il medesimo approccio è stato scelto dai restauratori di Arcart per realizzare i campioni di stuccatura e di ritocco pittorico.

 

Su tutte le superfici affrescate dell’aula e dell’abside della Chiesa sono state eseguite la spolveratura con l’utilizzo di pennellesse a setole morbide e aspiratori ad azione controllata per rimuovere il deposito superficiale incongruo e la pulitura con l’ausilio di spugne Wishab a pasta morbida per eliminare depositi di sostanze grasse.

 

Dopo aver eseguito, con bisturi a lama mobile o piccoli scalpelli e martelli, una campagna di rimozione di vecchie stuccature non più compatibili si è provveduto a colmare le lacune eseguendo nuove stuccature più idonee, in un secondo momento, con l’Ispettrice della Soprintendenza si è optato per un di ritocco a velatura per i prospetti dell’aula, mentre per gli affreschi dell’abside si è optato per un ritocco a tratteggio, entrambi eseguiti ad acquerello con pigmenti naturali miscelati in gomma arabica.

 

I restauratori di Arcart impegnati in questo servizio di restauro di beni culturali sono dovuti nel frattempo intervenire celermente a causa di una serie di infiltrazioni d’acqua dal tetto, smontando e mettendo in sicurezza le nove tele che decoravano il soffitto che, da distante, parevano invece un’unica superficie dipinta: l’elemento centrale risulta essere l’unico policromo e raffigura l’Ascesa alla Madonna della Santa Giuliana Falconieri con San Filippo Benizi e decorazioni. Intorno erano presenti tele monocrome di diverse grandezze con finti stucchi e motivi fitomorfi.

 

Per documentarne lo stato di fatto, prima di mettere in sicurezza la pellicola pittorica e arrotolare le tele, si è provveduto a realizzare un servizio fotografico.

 

La rimozione delle tele dai telai è stata realizzata in loco grazie a telai ausiliari, realizzati con legname e rete tessuta, da utilizzare come “lettiga” durante lo smontaggio dei dipinti, ciascuno della misura della tela da sorreggere.

 

Questi, giustapposti alle tele e sorretti da puntelli telescopici, hanno consentito al personale dell’impresa di restauro Arcart srl di togliere i chiodi che ancoravano le tele ai telai senza che queste potessero crollare danneggiandosi. A supportare tutto questo, un ponteggio strutturato come ponte unico e complanare che allo stesso tempo è stato sfruttato come piano di lavoro dove sono state eseguite la pulitura manuale e il posizionamento delle tele su cilindri in polistirolo, calati a terra manualmente previa smontaggio di una parte del ponteggio, catalogati e stoccati in una zona del convento ritenuta adatta.

 

Anche le tende che filtrano la luce delle cinque finestre dell’aula sono state smontate, lavate e catalogate prima di essere di nuovo appese.

 

Il bello degli interventi di manutenzione straordinaria nei cantieri di restauro è la facilità di meravigliarsi davanti all’arte. E così è stato: rimuovendo le tele dal soffitto, i restauratori di Arcart, impresa di beni culturali che effettua anche restauro delle facciate monumentali a Verona, hanno riportato alla luce, dopo trecento anni, un affresco non documentato ed in grave stato di degrado per la presenza di distacchi dell’intonaco.

 

Con la costante supervisione e sostegno dei funzionari della soprintendenza si è deciso di eseguire tutte le operazioni di restauro e consolidamento necessarie a garantire la conservazione del prezioso ritrovato nel tempo.

 

Una campagna fotografica dettagliata ha dato il via ad un intervento molto articolato, iniziato quando i grandi telai dei teleri non erano ancora stati smontati poiché ancorati alla struttura lignea secondaria del soffitto, un intervento di manutenzione straordinaria, che è proseguito con la spolveratura di tutta la superficie grazie all’ausilio di pennelli a setola morbida e piccoli aspiratori ad azione controllata e con la successiva velinatura di tutta la superficie affrescata.

 

Il personale di Arcart srl, per procedere con il consolidamento strutturale del soffitto, ha dovuto procedere con la messa in sicurezza dello stesso e l’ha fatto per poter lavorare senza danneggiare la struttura ad incanniciato, interponendo pannelli in polistirolo tagliati a misura e tavolato in legno sorretti da puntelli. È stato quindi reso fruibile il sottotetto attraverso la posa di pannelli lignei; si è intervenuti con la fase di spolveratura e con la stesura a pennello di un prodotto antitarlo curativo e del consolidante/ riaggregante Estel 1000 sino a rifiuto.

 

Per ridare continuità al soffitto e ricreare una superficie di aggrappo, per le malte applicate in un secondo momento dalla parte del recto, i restauratori di Arcart srl hanno provveduto alla posa di una sottile rete metallica dove l’incannicciato era mancante, in seguito è stato eseguito un complesso consolidamento del soffitto con l’ausilio di reti di carbonio e malte ad azione antisismica. Terminato quindi l’intervento di consolidamento strutturale, sono stati rimossi i telai in legno su cui erano montate le tele, eseguita la svelinatura e poi effettuata la pulitura, differenziando l’intervento su ciascuna superficie, tra la parte a neutro e la parte affrescata.

 

Infine, la fase di ritocco pittorico della porzione affrescata è stata condotta dal personale di Arcart  che ha realizzato un ritocco pittorico a tratteggio con gomma arabica e pigmenti naturali, mentre la parte a neutro del soffitto con una velatura a latte di calce.

 

Un intervento di manutenzione complesso, per la posizione e lo stato di fatto dell’affresco, ma un orgoglio davvero immenso: Arcart srl ed i suoi restauratori hanno ridato memoria ad un pezzo di storia dell’arte, uno dei tanti preziosi gioielli che rendono unico il nostro Paese.